La scarlattina è una malattia infettiva, esantematica, contagiosa, di origine batterica, causata dalle tossine prodotte dallo streptococco beta-emolitico di gruppo A (Streptococcus pyogenes). Colpisce prevalentemente i bambini di età compresa tra 3 e 12 anni. Di rado può presentarsi anche negli adulti e nei neonati. La malattia si manifesta per lo più in forma lieve, tuttavia esistono alcune forme acute e potenzialmente pericolose. Dalla fine del 2022, lo streptococco preoccupa le autorità sanitarie nazionali e internazionali: secondo quanto denunciato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e dall’Ufficio regionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità OMS per l’Europa, i casi di scarlattina in Italia sono in aumento, a seguito di un periodo di calo dell’infezione registrato durante la pandemia di Covid-19.
Scarlattina e Streptococco
Quando parliamo di scarlattina parliamo anche di streptococco, tuttavia è opportuno specificare che la manifestazione più comune di infezione da Streptococcus pyogenes è il mal di gola, mentre la scarlattina è caratterizzata dalla presenza dell’eruzione cutanea associata all’infezione (che nella maggior parte dei casi provoca anche una faringite). Statisticamente, un bambino su dieci colpito da faringite streptococcica di gruppo A svilupperà la scarlattina.
A differenza di rosolia, varicella ed altre malattie esantematiche, è l’unica a essere causata da batteri, tutte le altre infatti sono generate da virus.
I sintomi della scarlattina
I sintomi principali della scarlattina, nei bambini e negli adulti, sono i seguenti:
- Mal di gola
- Febbre
- Eruzione cutanea rossa, che al tatto sembra carta vetrata
- Pelle arrossata sotto le ascelle, gomiti e pieghe inguinali
- Lingua rivestita di patina biancastra
- Mal di testa
- Dolori muscolari
- Nausea e/o vomito
- Dolore addominale
- Linfonodi gonfi.
Potenziali complicanze
La scarlattina, come accennato in apertura, si manifesta per lo più in forma lieve, tuttavia esistono delle possibili complicanze, che si manifestano raramente. Le più comuni sono:
- Meningite
- Setticemia
- Encefalite
- Endocardite
- Polmonite
- Malattia reumatica
- Glomerulonefrite acuta post-infettiva
Lo streptococco può inoltre causare ascessi alle tonsille, otiti e sinusiti.
Tempi di incubazione
La scarlattina ha un tempo di incubazione breve: dopo 2/5 giorni dall’avvenuto contagio, il paziente presenterà febbre alta, nausea, vomito, mal di gola, tonsille ipertrofiche, lingua rivestita da una patina biancastra e deglutizione dolorosa. Il tipico esantema della scarlattina, comparirà nel giro di 12 ore. Si riconosce per il caratteristico colore rosso scarlatto, i puntini lievemente in rilievo e le chiazze rosse molto vicini tra loro, che al tatto scompaiono, lasciando l’impronta della mano gialla. Inizierà a manifestarsi sul collo, ascelle e zona inguinale, per poi estendersi a tutto il corpo. Anche il viso viene coinvolto e presenta un arrossamento delle guance. Dopo 3/5 giorni la febbre sparisce, l’esantema scompare il sesto giorno, e subito dopo inizia la desquamazione della pelle, che si risolve completamente in circa 10 giorni. Anche la lingua cambia aspetto, perde la patina biancastra e diventa color rosso intenso, assumendo l’aspetto di una fragola.
Via di trasmissione
Il contagio della scarlattina avviene per via aerea (come ad esempio per il Covid o l’influenza), ovvero tramite le goccioline respiratorie degli starnuti e dei colpi di tosse di un bambino contagiato (che vengono portate alla bocca e al naso tramite le mani). Molto raramente può verificarsi mediante infezione della pelle (impetigine).
Lo streptococco è molto resistente alle condizioni ambientali (temperatura, umidità, etc), è pertanto in grado di sopravvivere a lungo anche su oggetti di uso quotidiano come posate e bicchieri, nonché i giocattoli.
Il periodo di contagiosità va da 1 o 2 giorni prima dell’inizio dei sintomi sino a circa 24/48 ore dopo l’inizio della terapia antibiotica. Esiste anche la possibilità di contagio attraverso un portatore sano, ovvero una persona che non ha sintomi, ma è in grado di trasmettere il patogeno.
È fondamentale ricordare che chi ha contratto la malattia non diventa immune, pertanto può essere nuovamente contagiato dallo streptococco. L’infezione si diffonde più frequentemente durante i mesi freddi.
La diagnosi
La diagnosi della scarlattina è clinica, ovvero mediante visita del pediatra o del medico di medicina generale, nel caso degli adulti, i quali valuteranno la tipologia di eruzione cutanea e controlleanno la gola. Per confermare la diagnosi, può essere richiesto un tampone faringeo che potrà evidenziare la presenza o meno del patogeno. Gli esami di laboratorio, in caso vengano eseguiti, possono evidenziare un aumento degli indici di flogosi (VES, PCR) e dei leucociti neutrofili.
La cura
La terapia della scarlattina consiste nell’assunzione di un antibiotico, generalmente Amoxicillina con Acido Clavulanico, per una durata di 7/10 giorni. Il bambino contagiato, può tornare a scuola dopo circa 48 ore dall’inizio del trattamento antibiotico, che è in grado di azzerare la contagiosità.
La prevenzione
Attaalmente non esiste alcun vaccino per prevenire la scarlattina. Esistono tuttavia, delle linee guida redatte dal Ministero della Salute, per prevenire il contagio. La prima regola per evitare di prendere la malattia e non diffonderla, prevede il lavaggio frequentemente e in modo accurato delle mani, soprattutto dopo aver tossito o starnutito. Altri semplici ed efficaci comportamenti suggeriti sono:
- Non uscire di casa
- Areare frequentemente gli ambienti
- Non condividere asciugamani, lenzuola, posate, cibo e oggetti di varia natura
- Utilizzare un detergente per le mani a base di alcol, se acqua e sapone non sono disponibili
A chi rivolgersi?
In caso di scarlattina è fondamentale rivolgersi a uno specialista in Pediatria. Al Poliambulatorio Modoetia di Monza, sono disponibili i seguenti professionisti:
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Articolo a carattere informativo-divulgativo. In nessun caso può sostituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento. Non intende altresì sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. È sempre raccomandato rivolgersi a un medico in caso di dubbi o necessità.