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Tumore alla cervice uterina: sintomi, fattori di rischio e screening di prevenzione

In questo articolo parliamo di:

Il cancro della cervice uterina è un tumore della sfera genitale femminile che colpisce la parte terminale dell’utero (detta anche collo o portio), ovvero quella facilmente esplorabile con una visita ginecologica. A svolgere un ruolo determinante nello sviluppo della malattia è l’infezione da papilloma virus (HPV). La neoplasia della cervice uterina è ancora oggi il tumore più comune nelle donne in 25 Paesi, la maggior parte dei quali si trova nell’Africa sub-Sahariana. Nel mondo occidentale invece, il numero dei casi e dei decessi è in continua riduzione, grazie alla possibilità di effettuare uno screening estremamente efficace.

Con la Dott.ssa Maria Calanducci, ginecologa del Poliambulatorio Modoetia, abbiamo approfondito il tema della prevenzione e gli strumenti a disposizione per una diagnosi precoce, i fattori di rischio, nonché le opzioni terapeutiche e chirurgiche disponibili.

Le domande

In Italia, quali sono i dati d’incidenza del tumore alla cervice uterina?

“In Italia, il tumore della cervice rappresenta l’1.3% di tutti i tumori diagnosticati nelle donne (AIRTUM E AIOM), con 2500 nuovi casi ogni anno (2023)”.

Qual è la percentuale di sopravvivenza?

“Nel nostro Paese, la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi di tumore della cervice è del 68% circa delle pazienti. È notevolmente aumentata grazie all’efficace arma di prevenzione che abbiamo a disposizione: lo screening”.

Quali sono i principali fattori di rischio?

“Il principale fattore di rischio è rappresentato dall’infezione da Papilloma virus umano (HPV) che si trasmette principalmente per via sessuale. Altri fattori di rischio sono: partner multipli, inizio precoce dell’attività sessuale, fumo e deficit immunitario”.

Come si può prevenire?

“Innanzitutto, è doveroso chiarire che non tutte le infezioni da HPV progrediscono e si tramutano in tumore della cervice. La maggior parte delle donne infatti, riesce a eliminare l’infezione tramite il proprio sistema immunitario. Attraverso le metodiche di screening, è possibile evidenziare un’eventuale lesione a uno stadio iniziale (o precanceroso) ed effettuare l’opportuno trattamento in fase precoce. Per questo motivo, in Italia, dai 25 ai 64 anni, a tutte le donne viene offerto gratuitamente il pap test (ogni 3 anni) o l’HPV test (ogni 5). Nel nostro Paese è inoltre disponibile, per entrambi i sessi, un vaccino contro i principali ceppi oncogeni di HPV, che viene somministrato gratuitamente dai 12 ai 26 anni”.

Quali sono i segnali a cui prestare attenzione?

“Le fasi iniziali del tumore sono spesso asintomatiche, può essere tuttavia opportuno sottoporsi a un controllo specialistico, in caso di perdite ematiche anomale o dolore durante i rapporti sessuali”.

Quali sono i tipi di tumori più comuni della cervice uterina?

“Il più diffuso è il carcinoma squamoso (75% dei tumori della cervice), seguito dall’adenocarcinoma (10-15%). Infine, i meno comuni sono i carcinomi adenosquamosi, che rappresentano il 3-5% dei tumori della cervice uterina”.

Quali trattamento sono attualmente disponibili?

“La scelta del trattamento dipende dallo stadio in cui si trova la malattia al momento della diagnosi, dalle condizioni di salute e dalle esigenze della paziente. Le opzioni terapeutiche a disposizione sono le seguenti: radioterapia e chemioterapia (anche in abbinamento) e chirurgia”.

A proposito di chirurgia, quali tipologie di interventi si eseguono?

“Per quanto riguarda l’approccio chirurgico, in casi di malattia localizzata, sono disponibili la criochirurgia o il laser. Per stadi più avanzati, ma circoscritti, si può optare per la conizzazione, che consiste nell’asportazione di una porzione di tessuto di forma conica. Quando il tumore è invece più esteso, si procede all’isterectomia con totale rimozione di utero e annessi”.

A chi rivolgersi?

Presso il Poliambulatorio Modoetia di Monza, in ambito ginecologico, sono disponibili i seguenti professionisti:

 

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